Omkareshwar

Omkareshwar è un luogo sacro bagnato dal fiume Narmada, uno dei sette fiumi sacri dell’India.

Questo luogo era un paradiso hippy, complice la presenza dei seguaci di Shiva che scandiscono le loro giornate con fumate di cyloom. Ora non lo è più a causa della costruzione di una diga proprio a ridosso del paese. Il turismo hippy non esiste più mentre quello indiano si è fatto strada grazie ad uno dei 12 jyortilinga del paese, ovvero templi dove sorge un lingam naturale, una manifestazione fallica di Shiva.

Come arrivarci?

Da Indore 3 ore di local bus/90 rupie/ogni ora.

Il bus vi lascerà alla nuova bus station e potrete continuare con un tuk tuk (30 rupie) fino all’old bridge.

Dove dormire?

Non esiste Omkareshwar senza Manu guesthouse.

Le stanze pulite si affacciano su un grande balcone che guarda sul fiume (450 rupie senza bagno/600 con wc), l’ospitalità è familiare e il cibo eccellente, gentilmente cucinato dalle donne della casa (120 thali).

La gestione non è nella mani di Manu, ovvero un gentile uomo che condivide le serate con gli ospiti ma del figlio che può aiutarti con la prenotazione dei bus per il proseguimento del viaggio.

Questo è un luogo shanti, dove fermarsi per prendersi una vacanza da se stessi, la quotidianità scorre che è un piacere, scandita dai chai, dai bang lassi per chi fosse interessato e dalle pooje da fare nei diversi ghat o nei templi che ricoprono l’intera area.

Come arrivare da Manu?

Fatevi portare all’old bridge da un tuk tuk, poi percorrete il ponte che vi porta all’isola fino a svoltare alla destra di esso, finite le scale girate a sinistra,dopo un paio di negozi c’è una via a sinistra che sembra affacciarsi sul nulla, ecco prendetela. Salite tutte le scale e tenete la sinistra, terminata la salita chiedete di Manu e vi indicheranno l’entrata perché non esiste persona che ad Omkareshwar non conosca Manu.

Cosa vedere?

  • Omkareshwar jyortilinga chiamato anche shri omkar mandhata, è tempio molto sacro spesso affollato dai pellegrini, l’ingresso è gratuito. Se volete saltare la fila potete comprare un ticket da 300 rupie;

  • Percorrere il sentiero attorno all’isola, all’incirca vi occuperà 4 ore con passo tranquillo più le soste ai templi che incontrerete. Durante questo cammino non perdetevi la sosta nel punto sacro dove le acque del Narmada tornano ad unirsi, un bagno fuori dal sentiero dei pellegrini in modo da non avere gli occhi invadenti degli indiani addosso, il tempio con l’enorme statua di Shiva e infine il Siddhanatha Temple famoso per le sue sculture;

  • Un’alba sul Nagar ghat per ammirare le pooje;
  • Alle sei e mezza di pomeriggio recatevi nella pasticceria più buona del paese per bere un masala milk accompagnato da qualche laddu. (lasciate l’isola alle spalle, passate la piazza e prima di imboccare la via di fronte a voi volgete lo sguardo a sinistra)

Quando andare?

E’importante evitare le festività induiste perché diventa un inferno a causa della quantità di persone, dico seriamente, perché non si tratta di un po’ di calca ma di interminabili code per attraversare le viuzze rischiando di sentirvi male per la pressione continua che gli indiani esercitano in queste situazioni. Ho fatto questa esperienza a Kanyakumary e posso dirvi che ho ritrovato le mie ciabatte due ore dopo in posti differenti.

Inoltre vorrei darvi un ulteriore consiglio, se avete in programma un viaggio in India prossimamente allora non saltate questa perla del Madhya Pradesh perché tra qualche anno prevedono di costruire una strada attorno all’isola e a quel punto Omkareshwar perderà la sua bellezza.

Se vi avanza un giorno e volete fare un’escursione in un altro sito sacro bagnato anche lui dal Narmada allora preparatevi a mettere la sveglia presto perché alle sette di mattina dalla bus station parte il bus diretto per Maheshwar e qui potrete visitare un bellissimo ghat dominato da un imponente forte.

(80 rupie – se non trovate il diretto no problem al massimo cambiate in qualche paese tra le due città/ 3 ore)

Tessitrice di saree nelle vie del forte di Maheshwar.

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